VISTA DAL TERRAZO DEL NOSTRO HOTEL

VISTA DAL TERRAZO DEL NOSTRO HOTEL

venerdì 15 ottobre 2010

PAELLA DI PESCE

La Paella, ora più che mai posso affermare che è una pietanza globale, la possiamo ritrovare con nomi diversi in gran parte del mondo.
Questa ottima ricetta, mi è stata mostrata da Massimiliano Borella il classico amico che ti scegli e ti porti fino alla fine dei tuoi giorni.
La Paella è nata come pasto domenicale, si mettevano dentro tutti gli avanzi cucinati in più durante la settimana, specialmente in Spagna è diventato il piatto nazionale, il particolare profumo che rilascia nella cottura dipende semplicemente dal fatto che i cibi cucinati durante la settimana hanno cotture ed aromi diversi, è per questo motivo che la regola principale per una Paella è quella di pre-cucinare separatamente i prodotti che si vogliono inserire nella pietanza, alla domenica venivano messi insieme e ricucinati con l'aggiunta di riso e dei loro condimenti rimasti sul fondo del tegame.
La ricetta che andrò a spigarvi ora è solo di pesce, nulla da che invidiare alla tradizionale con misto di carne e pesce, 
Il tegame deve essere rigorosamente di ferro, nera, bassa larga con un diametro di almeno 40\45 cm. il  bordo di 7\10 cm., queto perchè possa cuocere omogenamente su tutta la superfice e che possa formarsi una leggera crosticina a contatto del fondo della padella per derle un aroma di arrostito, il riso preferibilmente parboiled. 


       DOSI X 4 Per.

       1       cipolla 
       2       spicchi d'aglio
       2       pomodori ramati di media grandezza
       2       peperoni rossi o verdi
       2       bustine di zafferano
     50 gr. prezzemolo    150 gr. di piselli
   500 gr. di cozze fresche
   500 gr. di vongole fresche
   500 gr. di calamari U 5
   500 gr. di seppioline 60 UP
   500 gr. di gamberi con guscio di grossezza media ( C 2 argentina ) circa 20,
                5 per persona
1.000 gr. riso parboiled
                tabasco
                sale 
                pepe

   PREPARAZIONE

- frullare la cipolla con un poco di olio
- frullare l'aglio con un poco di olio
- tagliare i pomodori a cubeti di circa 1/2 cm.
- tagliare i peperoni a strisce di circa 1/2 cm.
- passarei i piselli con un scolapasta sotto 
  l'acqua corrente per lavarli se in scatola
- pulire le cozze sotto acqua corrente,  togliendo
  la cordina che spunta dall'apertura
  e spazzolando a fondo ed energicamente
  il guscio,rimuovendo tutte le parti 
  attaccate che non fanno parte della cozza.


- mettere a bagno in acqua e sale le vongole, 
  pulendole successivamente picchiandole
  in una pentola d'acciaio, per vereficare che 
  non ci siano vongole con dentro sabbia
- pulire e tagliare i calamari ad anelli, o a  
  strisce di circa 1/2 cm.
- pulire le seppioline 
- sgusciare i gamberi e pulirli sul dorso dalla
  striscetta nera che si trova




- mettere in acqua fredda e far bollire i gusci ricavati dai 
  gamberi con un poco di aglio e sale, bisogna ricavare
  almeno 1,5 L. di  brodo di crostaceo
- tritare finemente il prezzemolo 


  PROCEDIMENTO


- stufare cipolla peperoni e 
  pomodori per circa 20 min.
- aggiungere cozze, vongole, 
  calamari, seppioline, zafferano, 
  piselli e stufare per   
  altri 20 min. circa in modo che 
  cozze e vongole abbiano il guscio 
  tutto aperto
- aggiungere tutto il riso, 3\4 
  spruzzate di tabasco, 
  ( a seconda di quanto la si vuole
  piccante),  e 1,5 L. di brodo di 
  crostaceo.


- dioporre il riso omogeneo su tutta  
  la superfice della padella e non 
  mecolare fino a cottura ultimata 
- far cuocere tutto per circa 20 min. 
  a fuoco vivo, oppure spostare la padella 
  nel forno se priva di manici di plastica, 
  a circa 180°g.,  sempre per  20 min.
- aggiungere i gamberi negli ultimi 10 min. 
  di cottura, cospargendoli su tutta la
  superfice della padella
- aggiungere sale e pepe che necassita 
  al proprio gusto




- ultimata la cottura cospargere di prezzemolo 
  tritato ed un filo di olio all'aglio 
  frullato precedentemente 
- servire al tavolo direttamente con la pentola 


  BUON APPETITO

giovedì 30 settembre 2010

VELIERI IN MINIATURA

Le foto che andrete a vedere ora non hanno bisogno di molti commenti ma solo una minima presentazione, premesso che io mi sono incantato davanti a queste miniature, bisogna assolutamente precisare che sono costruite interamente a mano fin nei minimi particolare, anche se sono fatte in serie.
Durante una delle escursioni fatte con degli amici, ci hanno portato a visitare questa fabbrica di velieri e barche d'ogni genere quelle che ho fotografato sono le più significative che meritavano di essere viste da tutti, anche se sono una minima 
parte di ciò che era esposto 
nel negozio adiacente al laboratorio dove venivano costruite.

La nostra amata Amerigo Vespucci



lunedì 27 settembre 2010

Artigianato e prodotti locali locale


Per mia  grande sorpresa, qua sono venuto a conoscenza che le ananas crescono a terra come le patate, per quarant'anni ho sempre creduto che crescessero come le banane o i cocchi, del resto in Europa non le avevo mai viste delle piante di ananas, ed in Giappone erano buonissime ma le importavano, comunque tutto sommato questa scoperta è stata costruttiva  mi riporta al discorso che c'è sempre da imparare.


Oltre alle ananas sull'isola si coltivano banane che crescono da sole ai bordi delle strade, la papaia, il mango, i cocchi che pure quelli crescono da soli sulle spiagge, e mentre cammini per strada devi stare attento perche se passi sotto il cocco sbagliato, ti può cadere dritto sulla testa, c'è da ridere ma è propio cosi.
Sembrava fatto apposta, due giorni dopo che siamo arrivati a Grand Baie, passeggiando la sera per la spiggia ed il centro del paese, Tiziana si è presa un cocco dritto sulla testa, la prima cosa che disse "incominciamo bene" e dopo le sali subito un bernoccolo da cocco.

Ritornando alle coltivazioni locali, c'è la canna da zucchero, molte varietà di spezie, oltre che a produrre il curry che è un derivato delle banane mischiato ad altre 100 spezie, perche come si dice il vero curry è un composto di cento e una spezia.













Anche i tessuti hanno una buona parte nell'economia locale, insieme a bamboline e a chincaglieria varia che si trova nei negozzi di suvenir di tutta l'isola e che poi noi ci ritroviamo come regalo dal vicino che ha pensato a noi quando era in vacanza ed in mancabilmente ogni anno ci porta sempre la stessa cosa, non che vada ogni anno nell stesso posto, è di luoghi ne visita molti, ma si dimentica cosa ci ha regalato l'anno prima quindi ci riporta sempre la solita barchètta sul piedistallo, ormai per ormeggiarle tutte devo affittare una fila di boe o un garage. 
 C'è una produzione che però a mè è molto cara, si tratta di miniature di veleri ora ne parlo perchè è di dovere menzonarla ma forò un post solo per questo articolo.
Nelle varietà dei manufatti locali troviamo anche un articolo che fa molta gola alle nostre signore nessuna escusa, e si tratta dei diamanti, andando in giro per l'isola si trovano numerose oreficerie che utilizzano diamanti del posto, un pomeriggio mentre scorrazzavamo in gro per l'isola con dei ragazzi italianani che stavao alloggiati nel nostro albergo siamo capitati dentro in un laboratorio dove lavoravano queste stupende pietre, a parte che non ci hanno fatto vedere la lavorazione, ma solamente il lavoro finito.
 











Io ingenuamente pensavo che il prezzo in esposizione fosse nella moneta locale, be visto i cambi mi sono subito buttato a far calcoli e a cercare di capire se potessi acquistare almeno un diamantino da donare alla mia consorte come ricordo, quindi guardando qua e là trovai un oggettino molto simpatico e chiesi di poterlo vedere, la commessa tranquillamente lo tirò fuori dalla teca dove era riposto e me lo diede in mano per osservarlo meglio, mi girai verso Tiziana e gli dissi ,che non era male per la modica cifra di 5.000Rs. , che sarebbero le Rupie mauriziane e lei ingenua più di mè, mentre la commessa freneticamente cercava la nostra attenzione, mi gurdò e sorridendo mi disse che piaceva anche a lei, dopo diversi gesti e colpi di tosse della commessa che cercava ancora insistentemente la nostra attenzione, gli rivolsi lo sgurdo e lei con molta non curanza dei nostri desideri riprese l'oggetto lo ripose velocemente nella teca e con sconforto mi disse che gli spiceva di dludermi ma il prezzo non era in Rupie come pensavamo ma in dollari.

Port Luis la capitale

Venire alle Mauritius e non vedere Port Luis è come andare a Roma e non vedere il Papa, e una città che si divide tra la povera gente ed il lusso sfrenato, la condivisione comunque non porta complicazioni se noi "ricchi turisti" stiamo attente nel osservare una regola determinante; non dobbiamo assolutamente portare oggetti preziosi, come collane d'oro, bracciali, orologi, orecchini e tutto ciò di sfarzoso che potremmo indossare per dar modo alla povera gente di sentirsi inferiori, é come andare davanti ad una persona che sta soffrendo 
la fame, ci presetassimo mangiando un panino farcito con i profumi più invitanti. A proposito di questo 
argomento, vorrei aprire una piccola parentesi, in  loco 
gira una leggenda che non so se definire veritiera 
oppure no, nei mesi passati c'era una donna che girava
con un grosso bracciale d'oro, dopo averla curata per
diversi giorni e aver ricevuto dalla polizia locale degli 
avvertimenti, dei malviventi del posto gli hanno
addirittura tagliato un braccio per derubarla, a mè personalmente sa un pò di leggenda, ma visto che gira tra la popolazione, magari non lo hanno realmente fatto, ma sarebbero stai intenzionati, e comunque, anche se è una punizione un pò troppo drastica se lo sarebbe andato a cercare, come si dice capibile anche se non giustificabile.   
La piazza principale della capitale si affaccia anche sul porto principale dell'isola, porto commerciale e porto turistico, dove vicino si trova pure il sito storico.
Ci si arriva da tutta l'isola con i pullman che prestano un servizio capillare da tutti i punti turistici. La capitale di Mauritius sorge sulla costa nord-ovest dell'isola, protetta dalla piccola catena montuosa dei monti Moka.
Fu costruita in questa posizione strategica, intorno a un porto protetto e aperto all'attività commerciale dell'Oceano Indiano.


La visita della città riserva numerose tappe notevoli, dal shopping di lusso a il mercato dei locali, tenendo a mente un dettaglio curioso: le vie sono indicate da un doppio nome, quello ufficiale e quello tradizionale.
Il mercato dei locali è suddiviso in reparti, troveremo quello della frutta e verdura, quello dei panettieri, dei fabbricanti di borse dei mini ristoranti che servono anche un solo cliente per volta, delle mini pasticcerie, i reparti poi sono a loro volta suddivisi tutti in mini negozi.
La difficoltà è perché gli spazi sono tutti molto ristretti, si mangia in piedi davanti al chioschetto che si è scelto per ordinare il proprio pranzo, dopo aver ricevuto il cibo si mangia velocemente per lasciare subito lo spazio a chi è dietro di voi ad aspettare. Nel passeggire al mercato sarete avvicinati spessoe volentieri dai venditori, che indicandovi il loro "negozio" cercheranno di farvici avvicinare, non temete non mordono, anche se potranno risultarvi fastidiosi. I centri commerciali sono di tutto rispetto, nulla da che invidiare ai nostri europei, ovviamente situati in punto strategico, nella parte della città dove vi è pure
il porto turistico, sfarzosi e ben distribuiti in strutture coloniali ristrutturate. 

 


























L'interno lussuoso e senza aver lasciato nulla al caso, rispecchia comunque le trazioni e le consuetudini locali.
I negozi spaziano tra le classiche boutique, con rivendita di marchi conosciuti come Dolce Gabbana, Armani, Trussardi, alle più commerciali del tipo Diesel ecc..
 






Sono numerosissimi e a prezzi di molto inferiori a quelli europei, quindi prima di acquistare controllate molto bene se è originale.
Come succede in molti paesi dove  si trovano le offerte più convenienti  che a casa nostra, molto probabilmente sono capi copiati e fatti sul posto, anche  se molte volte i tessuti sono di gran lunga migliori.
Comunque la contraffazione Cinese qua è assai diffusa.








domenica 26 settembre 2010

Rispetto delle tradizioni

Dio Shiva
Per noi turisti i luoghi di culto delle altre religioni sono puramente di interesse culturale o curiosità, a dobbiamo renderci conto che visitando determinati luoghi bisogna rispettare le tradizioni che circondano questi siti.
Normalmente entrando in una chiesa cristiana gli uomini devono togliersi il cappello, le donne non possono portare abiti che lascino il corpo troppo scoperto, queste regole ci sono anche per i luoghi di culto Indù e Mussulmani.
Considerando che la religione Induista su questo territorio è seguita dal 45% della popolazione, la religione Mussulmana dal 35% delle popolazione, il 20% che ne rimane è di religione Cristiana.
Quindi anche i luoghi di culto sul territorio sono distribuiti equamente a seconda della percentuale che li utilizza. 





Visto la sfarzosità che i templi Indù esibiscono sicuramente ne saremmo attirati per fotografarne  l'interno, nulla di male basta seguire alcune piccole regole; se vediamo che vicino o davanti a noi ci sono delle persone in procinto di pregare o che stanno già pregando cerchiamo di notare se ai piedi portano le scarpe o i sandali, se non li calzano per avvicinarci a quello che vogliamo guardare o fotografare meglio, anche noi dobbiamo toglierci le scarpe o i sandali che stiamo calzando.




















Appunti di viaggio

CLIMA
Il clima è di tipo subtropicale. Le stagioni sono due: estate da novembre ad aprile, e inverno da maggio a ottobre. In estate: la media delle temperature è di 30°C, il sole tramonta verso le 19.00, il clima è caldo-umido e il mese più caldo è febbraio. Periodo consigliato per immersioni e pesca d'altura. In inverno: tra i 24°C di giorno e i 17°C notturni, il sole tramonta intorno alle 17.45 e il clima è rinfrescato dagli alisei (venti tropicali costanti). Periodo consigliato per il surf. Salendo sull'altopiano le temperature subiscono una diminuzione, in genere intorno ai 5°C. A Mauritius sopravvive anche la mezza stagione, tra settembre e novembre, con temperature tra i 25°C e i 28°C. 

MONETA
La moneta locale è la rupia mauriziana (Rs) il cui cambio con la nostra valuta non è fisso, e oscilla tra le 40 e le 44 rupie mauriziane per un euro, che poi non è propio cosi, perchè alla fine in tasca te ne arrivano 38/39 al massimo quando cambi. Sono accettate le carte dei seguenti circuiti: American Express, Diners, MasterCard e Visa. Sportelli Bancomat nelle maggiori località. Nessuna restrizione è imposta sull'importazione di moneta straniera, tratte bancarie, lettere di credito, chèque di viaggio.


FUSO ORARIO
3 ore avanti rispetto all'italia; 2 ore quando in Italia è in vigore l'ora legale.



REGOLAMENTO SANITARIO
L'isola di Mauritius è una delle destinazioni più sicure per i viaggiatori. E' conosciuta a livello internazionale per l'ottimo livello qualitativo delle strutture sanitarie e per l'assenza di malattie endemiche. Nessuna vaccinazione è richiesta ai viaggiatori provenienti dall'Italia. 


PERMESSI
I cittadini dei paesi del Commonwealth non hanno bisogno di visto.
I visitatori italiani devono essere muniti di passaporto con validità di almeno sei mesi dalla data di rientro, devono esibire alla dogana un biglietto di ritorno e dimostrare di essere in possesso di mezzi finanziari necessari alla durata del loro soggiorno. Il rispetto di queste condizioni permette di prolungare il periodo di permanenza.

Dichiarato dall' U.N.E.S.C.O. patrimonio mondiale dell' umanità

Il sito Aapravasi Ghat storico è un importante simbolo di identità mauriziana in quanto gli antenati di oltre il 70% della popolazione attuale di Maurizio sono arrivati sull'isola attraverso questo deposito immigrati. Il nome del deposito è stato cambiato nel 1987 da 'Coolie Ghat' a 'Aapravasi Ghat', che in hindi significa luogo di sbarco di immigrati.

 

Mauritius è una nazione composta da immigrati provenienti da Europa, Asia e Africa.
I successivi governi coloniali hanno introdotto operai da altre colonie e dei paesi situati lungo le rotte commerciali verso le Indie:
L'olandese (1598-1710) ha introdotto bengalesi, Malagasys e gli immigrati del Sud Est asiatico
Il francese (1721-1810) braccianti portati dall'Africa e dall'India
Il governo inglese (1810-1968) ha avviato l'arrivo di Indiani a contratto, africani e cinesi Anche prima che l'abolizione della schiavitù nel 1835, il fiorire degli operai chiamati per l'industria dello zucchero si stava espandendo rapidamente.
Il sistema industriale, iniziato nel 1834, è stato istituzionalizzato nel 1842. lavoratori vincolati erano legati da un contratto per un termine stabilito. Più depositi sono stati utilizzati per ricevere i lavoratori a contratto prima della costruzione del Ghat Aapravasi a Trou Fanfaron a Port Louis.

 














 Cronologia
1834 inizio del sistema del lavoro a contratto, sotto l'egida privato
1835 Abolizione della schiavitù
1839 Sospensione di immigrazione lavoro indiano da parte del governo britannico dell'India
1842 Ripresa della immigrazione indiana sotto il controllo governativo
1849 Aapravasi Ghat diventa operativo a ricevere immigrati
1849-1865 Indenture sistema è pienamente operativo; immigrazione ai picchi di Mauritius
1853-1859 di espansione e il miglioramento della Ghat Aapravasi Immigration Depot
1864 posa di una linea ferroviaria attraverso il centro della Ghat Aapravasi
1910 Mauritius finisce l'immigrazione di indiani
1922 ordinanza del Lavoro si conclude formalmente il sistema Indenture
1923 a contratto l'immigrazione cessa
1938 post di Protezione degli Immigrati è abolita
1950 Pubblica Assistenza Dipartimento è istituito presso il Ghat Aapravasi
1970 Shrimati Indira Gandhi, primo ministro dell'India, visita il sito
1976 registri di immigrazione sono trasferiti al Mahatma Gandhi Institute
1987 Immigrazione Depot è dichiarata nazionale Monumento e rinominato il Ghat Aapravasi
2001, che istituisce il Fondo fiduciario Ghat Aapravasi
2001 2 novembre è dichiarato festivo
2004 Inizio della Ghat Aapravasi Conservation Project
2002-2004 scavo archeologico del sito di
2004 Koichiro Matsuura, Direttore Generale dell'Unesco, in visita al sito
2005 Dossier nomina del Ghat Aapravasi come Patrimonio Mondiale dell'Umanità
         è presentata all'UNESCO